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IL TRATTAMENTO DELLE FRATTURE METACARPALI E DELLE FALANGI

IL TRATTAMENTO DELLE FRATTURE METACARPALI E DELLE FALANGI

con minifissatore esterno.

La sempre più frequente applicazione dei fissatori esterni nella chirurgia ortopedica e traumatologica ha inevitabilmente condotto ad una loro applicazione anche nella chirurgia riparatrice delle lesioni traumatiche della mano. L’uso dei fissatori esterni di Hoffman rappresenta, secondo il nostro, una soluzione avanzata per mezzo della quale le esigenze di una stabilità del focolaio di frattura e la contemporanea possibilità di mobilizzazione articolare possono essere soddisfatte in una buona maggioranza dei casi. L’uso che noi ne abbiamo fatto di questi mezzi di sintesi, nelle lesioni traumatiche acute sportive, ci ha convinti non solo della loro validità ma anche della loro indispensabilità per poter ottenere risultati che non avremmo potuto ottenere utilizzando mezzi di sintesi usuali interni o esterni. Importante è diventato trattare i traumi sportivi nella mano con il principio di una ripresa funzionale precoce. E’ noto che nelle fratture delle ossa lunghe della mano non sempre un quadro radiologico perfetto corrisponde al ritorno di una funzione normale ed è quindi indispensabile puntare più a un recupero funzionale precoce che alla ricostruzione anatomica dello scheletro. Pertanto nei traumi sportivi alle mani abbiamo preferito utilizzare in quei casi pluriframmentari o complessi la tecnica mini-invasiva con il mini-fissatore esterno di Hoffman Già dal 1973 diversi autori hanno suggerito l’utilizzo dei fissatori nei traumi alle mani. La chirurgia della mano ha avuto in questi ultimi anni un notevole sviluppo per il manifestarsi di una lesività traumatologica sempre più frequente e connessa anche alle attività sportive. Le tecniche utilizzate per l’osteosintesi delle fratture diafisarie delle falangi e dei metacarpi sono molteplici (fili di Kirschner, viti libere o placche e viti), tra queste tecniche non abbiamo tralasciato nell’utilizzo dei traumi sportivi anche il fissatore esterno assiale molto indicato nelle fratture esposte frequenti tra i motociclisti. L’infissione degli infibuli o viti deve rispettare l’integrità dei tendini compreso il cappuccio degli interossei. La fissazione dell’apparato estensore sul piano osseo con mezzi di sintesi con mezzi di sintesi comporta una reale tenodesi. Il punto di entrata dei fili è stato sempre sulla faccia laterale della prima falange, della seconda falange e del metacarpo interessati. Questo mezzo di sintesi ci ha permesso una precoce mobilizzazione., una efficace stabilizzazione e il mantenimento di un adeguato trofismo delle strutture viciniore alla zona fratturata. Dobbiamo dire che tale tecnica è riduttiva a nostro giudizio limitarla solo alle fratture esposte. La rimozione è stata fatta ambulatorialmente. Ha permesso di evitare per le fratture chiuse la devascolarizzazione del rivestimento cutaneo, l’incione dei muscoli e lo scollamento eccessivo del periostio. Ha permesso di ridurre il rischio di infezioni, aderenze cicatriziali e muscolari, rigidità articolari poiché tale tecnica risulta essere poco aggressiva e ha permesso una precoce mobilizzazione. Senz’altro il risultato clinico è stato migliore del quadro radiografico, ma dobbiamo ricordare che la ricostruzione anatomica dell’osso non è sinonimo di guarigione mentre una buona ripresa funzionale non preclude una tollerabile alterazione anatomica.

I vantaggi dell’osteosintesi con il minifissatore esterno di Hoffmann possono essere sintetizzati con:

-la possibilità di effettuare ulteriori compressioni o distrazioni dopo il montaggio;

di apportare ulteriori perfezionamenti,

-la diversificata gamma di applicazione ai diversi tipi di fratture con facilità di montaggio;

-possibilità di controllo delle lesioni a carico delle parti molli e delle ferite della mano eventualmente presenti;

-la buona stabilità da permettere la mobilizzazione delle articolazioni non coinvolte nel trauma.


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