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LE LESIONI DEI TENDINI FLESSORI DELLA MANO

LE LESIONI DEI TENDINI FLESSORI DELLA MANO: PUNTI IMPORTANTI PER LA RIABILITAZIONE PRECOCE.

Le tecniche di mobilizzazione precoce permettono al paziente di muovere sin dal secondo giorno il segmento leso senza obbligarlo ad un forzato recupero funzionale al termine della guarigione del tendine riparato. Tecnicamente questo viene realizzato creando una corretta riunione dei monconi tendinei lesionati e attuando uno scarico di ogni tensione a livello della sutura, nel rispetto del problema biologico degli organi di movimento. Il concetto di mobilizzazione precoce rispetta il processo biologico di ripresa funzionale di un organo di movimento leso da una noxa patogena. Tale organo infatti, se leso, deve essere messo in grado di riprendere al più presto possibile la sua funzione. Seguendo la filosofia della mobilizzazione precoce si è arrivati, nelle lesioni tendinee della mano, all’abolizione dei tutori gessati: intendendo come tali gli apparecchi che immobilizzano le articolazioni limitrofe alla lesione e non considerando in questa ottica come tutore immobilizzante la doccia dorsale utilizzata nella tecnica di mobilizzazione precoce passiva secondo Kleinert.

Il razionale della riabilitazione è dato dalla riparazione primaria che deve essere eseguita nelle prime 12-24 ore dalla lesione. La riparazione primaria differita viene eseguita nei primi 10 giorni dopo la lesione. Se non si esegue la riparazione primaria differita deve essere effettuata non appena vi si evidenza che la ferita è guarita senza infettarsi. La riparazione secondaria viene eseguita 10-14 giorni dopo la lesione.

Una sutura tendinea ideale deve dunque possedere doti tali da garantire una solida formazione di callo tendineo riparativo in assenza di importanti fenomeni aderenziali perilesionali: questo è lo scopo che si prefigge la mobilizzazione precoce. Alla luce di questo concetto si è dunque registrata una evoluzione delle tecniche con doppio ancoraggio, quali quella di Tunnel o quella della “double armed suture” e di quella a sutura bloccata, quale quella di Verdan-Iselin, rivoluzionando i risultati ottenuti nelle lesioni dei flessori al canale digitale. Per quel che riguarda le lesioni ad altro livello, quali quelle alla parte distale dell’avambraccio, al canale del carpo e alla parte prossimale del palmo), dove il rischio di fenomeni cicatriziali secondari minore e dove tecnicamente è assai difficile applicare la tecnica di Mantero o di Brunelli, oltre alla tecnica di Kleinert e Kessler si possono utilizzare anche le suture bloccate. Quindi, se per i tendini estensori le metodiche sopra-descritte sono avvalorate da una percentuale elevata di buoni risultati, per quel che riguarda i tendini flessori gli insuccessi, pur se vi è un miglioramento rispetto alle tecniche che prevedono un’immobilizzazione dei segmenti lesionati, sono relativamente più frequenti.
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