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IL DITO A SCATTO….. LA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA

IL DITO A SCATTO….. LA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA.
 

Molto spesso a causa dell’uso, in alcune attività professionali, delle dita delle mani che vengono sollecitate maggiormente, come per i parrucchieri ma anche per le sarte o per i pianisti si può avere un disturbo doloroso molto diffuso ma facilmente riconoscibile per un sintomo molto particolare dato dal fatto che una delle dita della mano di tanto in tanto si blocca per poi riprendere il movimento dopo uno scatto. Questo disturbo nasce dall’infiammazione della guaina, un “capotto”, che riveste i tendini flessori delle dita e che permette loro di scorrere all’interno di “tubicini” rigidi chiamati pulegge. Per diversi motivi, l’uso intenso delle dita delle mano in alcune professioni, una parte della guaina si può infiammare e quindi gonfiarsi, impedendo al tendine di scorrere bene. Così si hanno gli scatti dovuti e causati per l’appunto dal tendine che deve forzare il passaggio attraverso quei tubicini scatenando dolore, limitazione del movimento del dolore con riduzione della funzionalità. Ma cosa si può fare? Le possibilità del trattamento di questa patologia sono prima di tutto quella medica, associata alle cure fisioterapiche, e quella chirurgica in caso di insuccesso della precedente. La terapia medica consiste nell’uso di farmaci antidolorifici e antinfiammatori come l’associazione del paracetamolo e della codeina per una settimana. Si possono associare anche la laserterapia e la ionoforesi. Non è consigliabile l’infiltrazione di cortisone perché dolorosa la puntura sul palmo della mano, da un sollievo momentaneo e non risolve il problema meccanico con la possibilità che il problema si ripresti e oltretutto il cortisone ha un azione corrosiva sui tendini con il successivo rischio di rotture spontanee e atraumatiche dello stesso tendine. Nei casi in cui il paziente non tragga vantaggi dalla cura medica rimane la soluzione chirurgica. Il vantaggio dell’intervento è che la ripresa dei movimenti della mano è rapidissima, solo un paio di giorni. L’operazione dura circa cinque minuti, è in anestesia locale e in day hospital: dopo un paio d’ore si può già tornare a casa. Cosa fa il chirurgo durante l’intervento? Deve allargare la puleggia per ristabilire i giusti movimenti. Bastano circa 5 millimetri di incisione per risolvere il problema, si inseriscono dei delicati strumenti chirurgici attraverso il buchino fatto in prossimità della zona colpita. In questo modo si riduce il rischio di aderenze e si permette al paziente di iniziare praticamente subito la riabilitazione, che consiste in semplici movimenti, come aprire e chiudere le dita della mano muovendole il più possibile come se si suonasse il piano o scrivesse con il computer. Tutto questo è possibile anche grazie alla collaborazione del paziente e alla tolleranza del dolore post-operatorio. Infatti si consiglia al paziente di usare il più possibile la mano per fare tutto, unico divieto non bagnare la ferita. Questa patologia è possibile trovarla associata ad altre diverse patologie della mano. Il trattamento chirurgico è quello risolutivo al 100%. E’ indicato per tutti e in particolare per chi ha una attività manuale molto intensa. La diagnosi è semplice e si basa sulla visita.


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