Le articolazioni sinoviali presentano una configurazione anatomica
in grado di assicurare una perfetta integrazione biomeccanica
di tutte le componenti, in modo da garantire, da un lato,
una funzionalità ottimale in ogni situazione di stress articolare
e, dall'altro, il mantenimento di un microambiente articolare in
cui le componenti cellulari ed extracellulari sono bilanciate e
modulate per mantenere il corretto equilibrio fra sintesi e
degradazione.
L’osteoartrosi è una malattia cronica progressiva caratterizzata
da alterazioni biochimiche e molecolari del microambiente
articolare che inducono variazioni meccaniche e morfologiche
sulle principali strutture articolari. Pertanto, l'artrosi può
essere considerata non solo un processo degenerativo, ma
anche l'espressione patologica dell'usura e della flogosi dell'articolazione
che si manifestano clinicamente con comparsa
di dolore e riduzione della funzionalità articolare.
Quale trattamento per l'osteoartrosi?
Le attuali opzioni di trattamento variano dall'educazione del
paziente (terapia fisica), all'impiego di analgesici semplici e
hanno l'obiettivo di ridurre il dolore e mantenere e/o migliorare
la funzionalità articolare. È noto che l'impiego di farmaci antinfiammatori
può associarsi ad effetti collaterali a livello gastrointestinale,
renale, epatico e cardiovascolare, soprattutto nelle
persone anziane, nelle quali la gestione della terapia non è
sempre così semplice.
L'approccio terapeutico basato sull'impiego di acido ialuronico
è noto come Viscosupplementazione e ha lo scopo di ripristinare
le condizioni fisiologiche che in un'articolazione artrosica
non sono più tali. Infatti, è noto che in corso di patologia
osteoartrosica con l'avanzare dell'età, l'acido ialuronico, che
è il principale componente del liquido sinoviale e il principale
responsabile delle sue proprietà viscoelastiche, si riduce sia
come qualità che come quantità. Un acido ialuronico meno
concentrato e con un peso molecolare ridotto non sarà più in
grado di proteggere l'articolazione in modo ottimale; pertanto,
reintegrare dall'esterno questo componente che in un'articolazione
artrosica risulta deficitario, significa contribuire a ristabilire
un ambiente articolare più fisiologico e reintegrare le proprietà
reologiche del liquido sinoviale, migliorando i principali
sintomi dell'osteoartrosì: il dolore e la funzionalità articolare.
L'effetto analgesico del trattamento sembra dovuto alla creazione
di una barriera protettiva sulle fibre nocicettive, mentre la
durata dell'azione sintomatica, superiore a quella del tempo di
residenza dell'acido ialuronico stesso nell'articolazione, è attribuibile al ripristino delle condizioni articolari fisiologiche.
Sebbene la Viscosupplementazione sia una tecnica ampiamente utilizzata nel trattamento dell'artrosi del ginocchio, il numero di studi sul suo impiego nel trattamento dell'osteoartrosi dell'anca è più limitato. Questo principalmente a causa delle caratteristiche anatomiche dell'articolazione e della prossimità di strutture "sensibili" come l'arteria femorale e alcuni nervi. Per questi motivi le iniezioni intra-articolari all'anca vanno eseguite
con l'impiego di una guida ecografica che permetta di seguire la direzione dell'ago e la visualizzazione delle strutture anatomiche, oltre che dare la sicurezza del posizionamento del prodotto nello spazio intra-articolare.
L’utilizzo nell’artrosi dell’anca mostra un miglioramento clinico
e funzionale e che tale percentuale aumentava fino al
78% dopo 12 mesi. Il dolore risulta significativamente diminuito
Quindi l'efficacia del trattamento è inversamente proporzionale al grado della patologia evidenziando che il sollievo dai sintomi è maggiore
nei pazienti con danni lievi o moderati, rispetto a quelli con un
quadro patologico più grave. E’ possibile quindi effettuare anche a Caltagirone questo tipo di infiltrazione con questa tecnica presso l’ambulatorio a costi contenuti.