a2

L'ARTRITE REUMATOIDE: come si cura, quali sono i sintomi.

L'artrite reumatoide

SÌ tratta di una malattia che appartiene alla "famiglia" delle artriti di tipo cronico. Colpisce più persone di quello che si potrebbe immaginare: basti pensare che, solo in Italia, sono circa 400.000 le persone con questo problema. In Europa, ci sono circa 7 milioni di malati. Si tratta di una malattia invalidante, che colpisce tra l'altro le persone ancora giovani e attive, e che ha quindi ripercussioni negative sulla loro vita sociale e lavorativa, oltre che un notevole impatto sul sistema economicosanitario.

Di che cosa si tratta.

L'artrite reumatoide è un'infiammazione cronica delle strutture che costituiscono la cavità articolare,in modo particolare del tessuto sinoviale, cosa che comporta seri danni a tutte le componenti dell'articolazione stessa e anche ad altri organi. • Le articolazioni più interessate, comunque, sono quelle delle dita di mani e piedi, polsi, nocche delle mani e dei piedi, gomiti, ginocchia e caviglie.Le spalle sono colpite con minore frequenza. « Oltre che le articolazioni, possono essere colpiti organi come i polmoni, la pelle, gli occhi, la pleura, i reni, la milza, i linfonodi, i muscoli, il midollo osseo e l'apparato cardiovascolare. Insomma, tutto l'organismo può essere riguardato dalla malattia. Ancora oggi non sì conoscono con certezza le cause che portano alla comparsa del problema. Si sa, però, che tutto inizia nelle persone predisposte a causa di un virus o di un agente infettivo,la cui azione è poi resa più seria da un fattore di tipo immunologico. Non si tratta esattamente di una malattia autoimmune (che viene scatenata dal sistema immunitario stesso), ma l'attività del sistema immunitario gioca un ruolo essenziale. Tutto, comunque, sembra avere inizio da un virus, quindi da un processo infettivo. Inoltre, gli specialisti hanno accertato che molti casi di artrite reumatoide si scatenano in concomitanza di eventi traumatici fisici o psichici,momenti in cui le difese immunitarie sono particolarmente basse e quindi i virus latenti possono scatenare, nelle persone predisposte, l'inizio della malattia. A questo punto si inserisce il ruolo del sistema immunitario. Esso non riconosce più come proprie alcune strutture e innesca una risposta infiammatoria per distruggerle.

Chi ne è più colpito

II disturbo può riguardare persone di tutte le età. Il picco d'incidenza, però, è tra i 30 e i 50 annidi età e sono soprattutto le donne a esserne colpite, probabilmente per motivi ormonali. Studi recenti non hanno provato che l'artrite reumatoide sia un disturbo ereditario: il fatto che una persona ne soffra non espone necessariamente i figli allo stesso problema.

Come si scatena.

Quando un'articolazione non ha problemi, le superfici delle ossa, in corrispondenza delle loro estremità e dei contorni, sono rivestite da tessuto connettivo e da cartilagine. Lo spazio tra le estremità articolari delle ossa e la capsula connettivale è detto cavità articolare.Essa è rivestita internamente dalla membrana sinoviale,formata da cellule chiamate sinoviociti e al suo interno è occupata dal liquido sinoviale. Allo stadio iniziale della malattia vengono attivate cellule specifiche del sistema immunitario, cioè i linfociti T e B, che danno inizio all'infiammazione e stimolano altre cellule (granulociti, macrofagi e neutrofili) a produrre determinate molecole, le citochine. Tra queste vengono prodotte sostanze come il fattore di necrosi tumorale- alfa (TNF-alfa) e l'interleuchina-1 (IL-1). Queste molecole causano infiammazione e favoriscono a loro volta la produzione dì altre citochine che mantengono alto il processo infiammatorio. Con il passare del tempo, la membrana sinovialesi ispessisce, invadendo e distruggendo la cartilagine articolare.Infatti, la membrana sinoviale ispessita (che viene chiamata "panno") è costituita da cellule che rilasciano alcune proteine capaci di distruggere il tessuto articolare, connettivo e osseo: ecco perché risultano danneggiati i tendini e i legamenti

I SINTOMI

L'artrite reumatoide si sviluppa in modo progressivo.È caratterizzata dall'alternanza di periodi in cui il dolore si attenua fino quasi a scomparire, ad altri in cui la persona avverte la riacutizzazione dei sintomi. In seguito, in una fase più avanzata, l'infiammazione si estendeagli altri organi, come i polmoni, la pelle e l'apparato cardiocircolatorio. La malattia può essere divisa, in base al decorso, in quattro fasi (chiamate classi funzionali di Steinbrocker). PRIMA:la persona è in grado di svolgere qualsiasi attività senza limitazioni nei movimenti. SECONDA:la persona ha una ridotta capacità lavorativa. TERZA:il malato riesce ancora a badare a se stesso, ma avverte una forte limitazione nei movimenti e inizia ad avere problemi di relazione con gli altri. QUARTA:la persona ha serie difficoltà nei movimenti e nel compiere qualsiasi attività.

I segnali a cui prestare attenzione

L'artrite reumatoide può presentarsi in modo diverso da persona a persona. In ogni caso compaiono sintomi comuni come tumefazione alle articolazioni, rigidità e dolore.I sintomi si avvertono soprattutto al mattino e si attenuano solo con il movimento, che favorisce la circolazione del sangue nelle zone malate. Possono comparire anche altri sintomicome: debolezza, affaticamento, malessere, febbre, perdita di peso, calo del tono dell'umore.

Come si scopre

Quanto più precocementeavviene la diagnosi del problema, tanto maggiori sono le possibilità di bloccare la comparsa della malattia. Prima di tutto, il medico di famigliaanalizza i sintomi, considerandoli alla luce della storia clinica della persona e dell'esame obiettivo. Poi, esiste una serie di criteri stabiliti dal Collegio dei Reumatologi Americani (ACR), in base ai quali è possibile fare una diagnosi di artrite reumatoide. Se sono presenti almeno quattro di questi segniper almeno sei settimane consecutive, è possibile che la persona sia affetta da artrite reumatoide. Ecco quali sono: rigidità articolare al mattinoche si prolunga per più di un'ora; artrite a più di tre articolazioni;artrite localizzata alla mano;artrite simmetrica(che cioè interessa due articolazioni simmetriche, come le mani o le anche); presenza di nodulireumatoidi, cioè particolari processi infiammatori che si osservano come delle escrescenze a livello di particolari articolazioni (mani, gomiti); presenza di livelli sierici elevati di fattore reumatoide(FR), autoanticorpo diretto verso le gammaglobuline; alterazioni alle articolazioni visibili alla radiografìa.

Come si cura

Una volta diagnosticata la malattia, per essere certi della migliore riuscita possibile della cura è importante che tra la persona colpita dal disturbo e il proprio medico si instauri un rapporto di fiducia e di collaborazione. La persona deve comprendere prima di tutto che per sentirsi meglio occorre un po' di tempoe può anche essere necessario il lavoro in équipe di diversi specialisti (oltre il reumatologo, l'ortopedico, il fisioterapista, il fisiatra, lo psicologo e altri ancora). Solo in questo modo è possibile che la persona recuperi la convinzione necessaria per seguire la cura con il maggior successo possibile. • È bene ricordare che la cura ha un effetto tanto maggiore quanto prima viene effettuatala diagnosi dei problema. Un primo tipo di farmaci che vengono somministrati sono i Fans, cioè i farmaci antinfiammatori non steroidei, che hanno la funzione di diminuire il dolore.Devono essere presi sempre nei dosaggi indicati dal medico perché possono causare effetti collaterali come bruciore allo stomaco se presi in dosi eccessive. Nei casi di dolore molto intenso, è possibile prendere cortisonici,che si possono prendere per bocca oppure attraverso iniezione, da effettuare direttamente nella zona dell'articolazione colpita dalla malattia. I cortisonici sono molto efficaci contro il dolorema hanno anche effetti collaterali, come osteoporosi e riduzione delle difese immunitarie. Inoltre non possono essere presi dalla persone affette da diabete, con problemi di ipertensione o di osteoporosi. Anche questi farmaci, più ancora dei Fans, devono essere prescritti solo dallo specialista e in dosaggi controllati. Oltre a controllare il dolore, è importante impostare una cura volta a tenere sotto controllo l'andamento della malattìastessa. Questo tipo di cura si effettua con farmaci che vengono chiamati DMARDS,che agiscono regolando le alterazioni del sistema immunitario. » Non sempre,però, questi ritrovati sono efficaci:si calcola infatti che il 30-40% delle persone curate con questi farmaci non risponda alla malattia in modo soddisfacente, mentre circa il 10% non risponde affatto alle cure. Per questo motivo, la ricerca scientifica sta mettendo a punto nuove molecole. I principi attivi più all'avanguardia sono in grado di agire in modo selettivo su meccanismi specifici di sviluppo della malattia,sopprimendo la risposta autoimmune e inibendo la produzione delle citochine TNF-alfaelL-1. Questi farmaci, però, sono costosi e comportano una serie di effetti collateralinon trascurabili: il loro uso alza infatti il rìschio che una persona contragga nuove infezioni. Al momento, quindi, questi farmaci sono utilizzati solo da chi non reagisce in modo soddisfacente alla cura tradizionale con i DMARDs.

I consigli per sentirsi meglio

Per attenuare l'infiammazione, e di conseguenza il dolore, la persona può seguire alcune semplici regole e abitudini comportamentali che possono migliorare la qualità della sua vita.  Ai primi sintomi,rivolgersi a un centro reumatologico specializzato.  Tenere sotto controllo il pesocon diete ipocaloriche per evitare di ingrassare e sovraccaricare le articolazioni.  Evitare il consumo di alcol e fumo,incompatibili con alcune cure.  Utilizzare scarpe e plantari speciali per distribuire meglio il peso.  Dedicare una parte della giornata alla ginnasticadi mantenimento e alla fisiocinesiterapia specifica per tonificare i muscoli senza logorare le articolazioni.  Assicurarsi un supporto psicologico nell'ambiente familiare per garantirsi un ambiente sereno e tranquillo in cui vivere.

Share by: